Antonio Chiattone

Date di esistenza
Luogo di nascita:
Lugano
Data di nascita:
18.05.1856
Luogo di morte:
Lugano
Data di morte:
4.9.1904
Attività e/o professione
Qualifica:
scultore
Biografia / Storia
Figlio di Andrea e Carolina Demicheli, è fratello del cartellonista, stampatore e litografo Gabriele e dello scultore, Giuseppe nonché zio dell’architetto e pittore. Mario Chiattone. Dopo la Scuola di disegno di Lugano, nel 1875 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano che grazie al legato del luganese Luigi Enderlin frequenta sino al 1880. Completa la sua formazione presso lo scultore milanese Francesco Barzaghi e nel 1880 esordisce ed è premiato a Parma per il gesso Il riposo. Nel 1881 ripresenta l’opera all’Esposizione nazionale di belle arti di Milano, dove apre uno studio con il fratello Giuseppe. Nel 1887 i due rientrano definitivamente a Lugano, allestendo un nuovo atelier. La firma «F.lli Chiattone» apposta su diverse opere funerarie e progetti per concorsi pubblici segna uno stretto legame professionale tra i fratelli, che prosegue sino al 1896. A Lugano Antonio realizza alcuni dei suoi capolavori, collocati in diversi cimiteri ticinesi. Tra le prime opere a firma singola, spiccano il Monumento Carlo Fumagalli e il Monumento Carlo Bossoli, entrambi nel cimitero di Lugano (1887). All’aprirsi del nuovo secolo Antonio firmerà alcune sculture che ancora oggi caratterizzano il nuovo cimitero di Lugano.

Nel 1892 Antonio e il pittore Martino Perlasca avviano a Lugano un’Esposizione Permanente di Belle Arti. Qui, nel 1894, riceve la visita dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, che acquista la statua Il dolore e gli commissiona un monumento commemorativo al figlio Rodolfo, inaugurato nel 1895 nel mausoleo presso la villa Achilleion a Corfù. Alla morte dell’imperatrice, nel 1898, è incaricato di idearne un monumento commemorativo, collocato a Montreux nel 1902. L’opera rappresenta per Antonio uno dei suoi massimi successi professionali. Nello stesso anno la statua del Guglielmo Tell è collocata nella sala del Consiglio nazionale del Palazzo Federale a Berna. Dal 1890 espone saltuariamente partecipando alle Esposizioni nazionali di Berna (1890), Ginevra (1891), Basilea (1898) Vevey (1901) e all’Esposizione universale di Parigi (1900).

La figura di Antonio Chiattone è emersa solo recentemente nella sua completezza. Nel corso del lavoro condiviso con Giuseppe a Milano, la bottega produce opere di genere d’impianto verista e di forte valenza commerciale. Queste sono proposte, anche a sola firma di Antonio, alle esposizioni annuali di Brera, alla Promotrice di Torino, e nel 1883 all’Esposizione nazionale di Zurigo. Tuttavia, a Milano e in Italia il lavoro di Antonio non riesce a imporsi, mentre in Patria è considerato con favore. A partire dal 1882 partecipa a innumerevoli concorsi pubblici, che sebbene raramente giunti a un esito favorevole impressero slancio alla sua carriera, favorita inoltre dalla vicinanza ai circoli liberali e democratici ticinesi.

La personale cifra stilistica di Antonio si caratterizza per l’adesione ai dettami accademici assimilati a Brera e nello studio di Barzaghi. Non abbandonerà mai, inoltre, la preferenza per la morbidezza del modellato, la precisione e l’armonia anatomica e la finezza dell’esecuzione, onorando un rigore compositivo che gli fu più volte riconosciuto dalla critica coeva. Il rimando alla scultura antica nella sua rilettura neoclassica nutrita dal più aggiornato romanticismo è evidente già ne Il riposo, soggetto ripreso più volte nel corso della carriera, e che Chiattone considererà il più rappresentativo del suo percorso. Nei monumenti funerari è da leggere in tal senso anche la scelta, nel 1896, del motivo della piramide per il Monumento Famiglia Carlo Vella nel cimitero di Faido, modello replicato nel 1902 nel Monumento Famiglia G. Rezzonico collocato nel nuovo cimitero luganese. Su modello delle opere funerarie realizzate alla Certosa di Bologna già nel primo decennio dell’Ottocento, Antonio progetta inoltre fondali policromi realizzati a fresco con figure e paesaggi (Monumento Famiglia Gioachimo Bullo, 1894). Nei suoi ultimi lavori accoglie alcune suggestioni della scultura simbolista internazionale (Monumento Famiglie Giuseppe Rava-Molo-Lissoni, 1902) e si adegua alla preferenza ormai diffusa per lo stile liberty, come nel Monumento famiglia Davide Enderlin, collocato nel 1903 al cimitero luganese.
Fonte: https://www.sikart.ch/KuenstlerInnen.aspx?id=4023489

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