Primo esempio di rilievo di architettura neoclassica in Ticino, sorge sul sedime di un antico convento francescano dedicato al patrono dell’ordine, soppresso nel 1812. La proprietà fu acquistata nel 1815 dalla famiglia Albertolli, che mise in campo tutte le sue competenze per la costruzione della nuova residenza: Grato disegnò l’edificio, di forma cubica con pianterreno a bugnato, Felice lo ornò di pitture neoclassiche, mentre a Giocondo si deve probabilmente il fine apparato decorativo delle facciate. Una Crocifissione di Bernardino Luini, già nel complesso conventuale, si conserva dal 1954 nella chiesa di Dino.