Fondo Pietro Bianchi architetto
- Tipologia
- fondo
- Consistenza rilevata
- Tipologia:
- cartella/e
- Quantità:
- 12
- Storia istituzionale/Biografia
Pietro Bianchi (Lugano 1787 - Napoli 1849), di Lugano, dopo gli studi liceali presso i padri somaschi di Lugano, nel 1803 frequentò i corsi di ornato e di architettura di Giocondo e di Giacomo Albertolli all'Accademia di Brera a Milano e, privatamente, le lezioni dell'architetto Luigi Cagnola. Nel 1806 si laureò "ingegnere-architetto" all'Univ. di Pavia. Ventenne, dalla formazione tipicamente neoclassica, si recò a Roma per approfondire, con successo, lo studio delle antichità romane; grazie a questo studio ottenne una borsa del dipartimento di cultura francese e, dal 1813, importanti nomine e incarichi ufficiali (tra cui quelle di direttore degli scavi al Colosseo e nel Foro Romano, e di collaboratore di Giuseppe Valadier nella commissione degli abbellimenti di Roma, che in seguito diresse). Numerosissimi rilevamenti, disegni e restituzioni grafiche di monumenti antichi documentano la sua attività quale archeologo a Roma (e poi a Napoli), coronata da vari prestigiosi riconoscimenti accademici. Strinse relazioni con Antonio Canova, Gaspare Fossati, Bertel Thorvaldsen. Nel 1816 si trasferì a Napoli, dove gli vennero affidati la nuova progettazione e il cantiere della chiesa di S. Francesco da Paola, terminata nel 1836 e unico suo progetto autonomo realizzato. Nel 1822 divenne architetto della casa reale dei Borboni, per cui progettò la sala del trono della Reggia di Caserta (1824), partecipando inoltre a numerosissime opere di sistemazione e di ristrutturazione nelle fabbriche reali. Nel 1824 fu nominato direttore alle antichità del regno delle Due Sicilie; nel 1827 gli vennero affidati gli scavi di Ercolano, di Pompei e di Paestum, che diedero risultati di grande portata culturale.
(DSS)
- Fonti collegate
- Archivio di Stato del Cantone Ticino, Fondo Pietro Bianchi
- Bibliografia
- Pietro Bianchi, 1787-1849. Architetto e archeologo, a cura di Nicoletta Ossanna Cavadini, Rancate / Milano, Pinacoteca cantonale Giovanni Züst / Electa, 1995
- Consultabilità
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