Archivio storico Lugano

Con l’inaugurazione della galleria di base del San Gottardo nel 2016 e poi con quella del Ceneri nel 2020, gli spostamenti su rotaia hanno avuto un ulteriore miglioramento per quel che concerne i tempi: da Lugano a Zurigo in 1h50’, da Lugano a Bellinzona in una decina di minuti.
Ma come ci si spostava quando ancora i mezzi di trasporto non erano motorizzati?
Tra i tanti documenti conservati negli archivi, uno reperito nel fondo antico dell’Archivio storico di Lugano fa luce su questo argomento. Si tratta di un manoscritto di 4 pagine risalente al febbraio-marzo 1811, scritto probabilmente da un commerciante, che registra le tappe del viaggio di andata e ritorno effettuato da Bellinzona a Zurigo, con una tappa a Berna, indicando i tempi di percorrenza e – a volte – anche il mezzo di trasporto utilizzato.

Da Bellinzona part. all’1 pomerid. – alle 4 ½ a giornico. part. alle 5 ½, e alle 11 giunti in airolo.

Questi tempi corrispondono al percorso pedestre. Il giorno seguente parte poi da Airolo al mattino presto (6.30) per a mezzogiorno a Ursenen. In seguito il viaggio prosegue dalle 14:

ancora in slitta fino a Geschinen (Cassinot) alle ore 5, e di là a Cavallo fino ad Altorf alle 11 ½ della sera.

Una nota la merita il toponimo citato, odiernamente Göschenen, che il nostro viaggiatore chiama in tedesco Geschinen, poi subito italianizzato in Cassinot. Il nome tedesco è infatti da far risalire al dial. cassina ‘cascina’: chi scriveva, aveva ancora dunque nella mente il nome bilingue.
Il 23 febbraio il viaggio prosegue

alle 11 della mattina imbarcati a Fluelen con vento contrario. Giunti alle 2 ¾ a Gersau. Qui desinato. Partiti alle 4 ½, e giunti alle 11 à Lucerne.

Il 24 da Lucerna si reca a Zofingen, per poi giungere il 1. marzo a Berna, ripartendo il 4 marzo passando da Hindelbanck, di cui annota:

qui si vede la tomba di Madama Langhans.

(La tomba di Maria Magdalena Langhans è un celebre monumento funebre scolpito da Johann August Nahl il Vecchio)

Dopo vari pedaggi e cambi di cavalli, il viaggiatore giunge il 5 marzo a Zurigo, fermandovisi fino al 9. Il viaggio di ritorno, della durata di 6 giorni, di cui annota:

a Schindellegi [canton Svitto] vi ho trovata la prima neve. Strada dapprima buona, e poi cattiva per la neve e fango, ed anche rotta. Alle 11 ¾ ad un bel ponte nuovo, che porta in alto scritto il millesimo 1808; di là un bel rettilineo di strada nuova, in mezzo a una vasta brughiera dove si cava la torba.

A Göschenen, causa neve e ghiaccio, concede il cavallo al domestico; giunge quindi alla galleria dell’Urnerloch (tunnel di una sessantina di metri costruito ad inizio 1700 da Pietro Morettini di Cerentino); il nostro afferma che

la lunghezza dell’Urnerloch dicesi di 80 passi; io infatti l’ho imparata, e l’ho trovata di 100 miei piccoli passi.

Infine, dopo circa tre settimane di peregrinazioni, giunge a Bellinzona il 14 marzo alle 19.30.

 

Nicola Arigoni

 

Documento di riferimento: 440/2.14